Demograzia&Honestà

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Questo sarà un articolo breve, perché c’è veramente poco da scrivere in merito, almeno per chi non ha le fette di titanio saldate al posto della retina.

Ma andiamo con ordine.

DemoGrazia

Il 18 febbraio, il Movimento 5 Stelle, ha incassato il consenso degli iscritti sulla piattaforma Rousseau sulla faccenda dell’immunità al ministro Salvini per la faccenda della nave Diciotti, Salvini non va processato.

I circa 52.000 iscritti hanno votato su un blog, privato, su questioni sulle quali la gente normale fa parlare i propri delegati in Parlamento.

Ah, per inciso, il partito in questione ha incassato circa 10 milioni e seicentomila voti nelle elezioni politiche a marzo 2018.

Sono sempre stato una catastrofe in matematica, ma così, a spanne, non mi sembra che 52.000 sia nemmeno vagamente la maggioranza di 10.600.000.

Con questa buffonata di voto di un’oligarchia, controllata da ancor meno gente, una fetta consistente di parlamentari italiani ha piegato la testa e ha votato in Parlamento in conformità, impedendo che Salvini venisse processato.

E questo è quel che concerne la democrazia interna al Movimento 5 Stelle.

Per l’onestà, invece…

Honestà

Già.

Come si cambia in pochi anni.

Ma che dico anni…mesi, se va bene.

In casi estremi anche settimane.

Intendiamoci, cambiare idea è legittimo, doveroso in certi casi.

Quello che è meno legittimo (in politica) è quando lo si fa per mera convenienza personale, fregandosene di quello che si è promesso fino a poco prima, fregandosene dei fatti e fregandosene, nientemeno, anche dell’opinione della propria base di consenso.

Io li capisco, il Movimento 5 stelle sta facendo la figura del demente.

Sinora non ha combinato nulla di nulla, e se il governo fosse caduto avrebbero fatto la figura dei deficienti smidollati che sono, a tutto vantaggio della Lega, e questo non è certo accettabile per un Di Maio qualsiasi, tremante al pensiero di tornare a fare il bibitaro, mestiere nobilissimo a cui lui non è adatto per evidenti problemi.

Ma il capirli non mi impedisce di ritenere questa vicenda come spregevolmente emblematica della miserabile doppiezza pentastellata, fanatici con gli altri, ma indulgenti sino al lassismo con loro stessi.

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