Come da tradizione per il franchise di Alien, a un’arma plausibile come l’M41 Pulse Rifle si affianca un’arma altrettanto plausibile, con un suo ruolo verosimile e con caratteristiche dettagliate, ben concepite e soprattutto all’avanguardia.
Già dalla sua prima apparizione nel film Aliens del 1986, la Smartgun ha ottenuto un livello di popolarità paragonabile a quello dell’M41, e costituisce un tratto distintivo del franchise.
L’M56 nel film.
L’M56 Smartgun è una mitragliatrice portatile pesante, camerata in calibro 10×28 millimetri senza bossolo, ed è l’arma standard di squadra dei Marines Coloniali.

L’arma è impiegata in congiunzione con uno stabilizzatore motorizzato legato alla vita, con un puntatore infrarosso incorporato.
Questa configurazione permette di sparare senza aver prima montato l’arma su un treppiede, oltre a quasi annullare il peso dell’arma stessa, permettendo all’operatore di sparare dal fianco quasi senza fatica e con un rinculo molto mitigato.
L’M56 è costruito largamente in fibra di carbonio, lega leggera stampata, e alcune parti interne in plastica ad altissima resistenza.
La canna dell’arma è raffreddata ad aria, e può essere facilmente sostituita, oltre ad essere possibile l’uso di un modulo che contribuisca a raffreddare la canna durante raffiche prolungate.
La Smartgun è lunga in totale 122 centimetri, con una canna da 54,5 centimetri e, includendo lo stabilizzatore e un carico di munizioni completo da 500 colpi, l’arma pesa quasi 18 chili.
Curiosamente, l’M56 può sparare in due modi.
Un modo è attraverso un pulsante sistemato sull’impugnatura frontale, e un’altro è attraverso una leva nel retro dell’arma.
L’arma può sparare raffiche da 4 colpi o in modalità fuoco continuo, con una cadenza di tiro di 1200 colpi al minuto.
Il suo soprannome di “Smartgun” deriva dal fatto che l’arma può mirare autonomamente un bersaglio in un cono di 30° di fronte all’operatore, benché il comando per sparare sia sempre manuale.
Interfacciandosi con un visore termico indossato dall’operatore e con un chip specializzato alloggiato dietro una placca corazzata sul petto dell’operatore, l’M56 è anche in grado di mantenere una mira stabile mentre è usata in movimento.
Tuttavia, per permettere all’operatore di avere più flessibilità in combattimento, ogni movimento della Smartgun è secondario rispetto all’input dell’operatore, anche per far fronte a eventuali esche infrarosse.
L’M56 nella realtà.
Come nel caso dell’M41, l’M56 è frutto dell’immaginazione di James Cameron, con importanti contributi della Bapty&Co. nella persona di Simon Atherthon, che aggiunsero realismo alla già plausibile idea originaria di Cameron.
Per esempio, la leva posteriore altro non è che la leva della frizione di una Kawasaki.
Inizialmente, l’arma era ancora più lunga di quanto vediamo nei film e questo creò vari problemi al cast.
L’arma scelta come base per l’M56 è una mitragliatrice tedesca della seconda guerra mondiale, la MG 42, opportunamente camuffata da parti di motocicletta, a partire dallo spegnifiamma anteriore, che venne semplicemente coperto da un componente più lungo.
Un problema fu dato anche dal peso e dal rinculo dell’arma, ben lungi dall’essere mitigato dallo stabilizzatore, che altro non è che il braccio metallico di una comunissima steady-cam, usata in ambito cinematografico da decenni ormai.

L’attrice Jenette Goldstein infatti, che interpretava il personaggio di Vasquez, per errore lasciò andare l’arma e sparò un colpo durante le riprese.
Il rinculo fu tale che Jenette cadde all’indietro, spinta dal rinculo e dal peso dell’arma.
Come è ovvio, nella realtà l’arma spara munizioni ben meno avveniristiche della sua controparte filmica, ovvero dei colpi calibro 7,92 millimetri, ma nel periodo in cui il film veniva girato, la Germania era già parecchio avanti nell’ambito delle cartucce senza bossolo, e produsse anche un ottimo fucile che ne faceva uso (il G11), era quindi ovvio che si pensasse che nel futuro le cartucce convenzionali sarebbero state abbandonate in favore di colpi senza bossolo, come quelli del film.
L’M56 nella cultura popolare.
Come per il Pulse Rifle, anche per l’M56 abbondano le repliche costruite da fan e dilettanti, e non mancano le citazioni in altri franchise.
Una particolarmente sfacciata è nel franchise di G.I. Joe, e prende la forma di una piccola action figure di un cosiddetto “iron grenadier”.

L’arma che usa, ovviamente una copia esatta del M56, è chiamata “Thermo-reactive anti-armor assault cannon”, e tradotto sarebbe “cannone d’assalto perforante termo-reattivo”, che è più o meno una definizione della M56 stessa.