In lingua originale, si chiama “Flying Wing”, ed appare per la prima e unica volta nel primo film della saga di Indiana Jones, nel 1981.
Come molte altre armi in altri film, l’Ala volante ha un grande impatto nella caratterizzazione dell’antagonista del film, i nazisti, rendendo infatti evidente l’aura di quasi ammirazione che si aveva, e si ha ancora, per il livello tecnologico che l’industria aeronautica tedesca raggiunse in quel periodo, spinta dalle necessità della guerra.
L’ala volante nel film
Nel film, dell’ala volante si sa veramente poco, se non che in teoria dovrebbe trasportare l’arca dell’alleanza a Berlino, per conto di Hitler.
Tuttavia, come consuetudine quando si tratta di film di George Lucas, nel tempo si è sviluppato una vera e propria scheda tecnica di quel velivolo.
Da questa scheda, possiamo apprendere il nome del velivolo, che è Blohm & Voss Bv.38.

Già in questo dettaglio, vediamo il grande sforzo dell’ideatore di questo velivolo nel creare un oggetto credibile, sia nel design che nel nome, oltre che nelle caratteristiche tecniche, la Blohm & Voss fu infatti una ditta tedesca molto attiva durante la seconda guerra mondiale, che produsse svariati modelli di aereo.
L’armamento del Bv.38 è sostanziale, pur trattandosi di un cargo, e consiste infatti di due cannoni da 20 millimetri, e due mitragliatrici da 7,92 millimetri, queste ultime montate in coda, in una torretta girevole.
Questo dettaglio lo fa somigliare molto, in maniera coerente con l’epoca in cui il film è ambientato, a molti altri aerei che avevano delle torrette quasi “vestigiali”, residuate dall’idea della prima guerra mondiale per cui un caccia, per difendersi dagli attacchi, avrebbe avuto bisogno di un secondo uomo in una torretta.
Un’altro dettaglio che dimostra la grande cura con cui questa prop fu creata, è il fatto che il Bv.38 monta due motori Jumo da 690 cavalli, i quali muovono due eliche spingenti a tre pale.
Infatti, all’epoca, praticamente solo i tedeschi e gli italiani usavano eliche a tre pale.
L’ala volante nella realtà
L’aereo fu creato con lo scopo di impressionare lo spettatore, cercando di creare una macchina dall’aspetto si futuristico, ma comunque appropriato per l’epoca in cui il film è ambientato.

Per ottenere questo il creatore della prop, Norman Reynolds (all’epoca scenografo) e Ron Cobb (artista concettuale), si ispirarono a progetti veri che i tedeschi non riuscirono mai a far andare oltre la fase di di prototipo, ovvero il Lippisch Li P.04-106, l’Horten Ho 229 e l’Horten H. VII.
Il Bv.38 venne costruito a Londra, dalla Vickers e smontato per esser trasportato in Tunisia, dove sarebbe poi stato rimontato sul set.
Come successe già con un’altra prop di un film di Lucas, una volta finito di girare il film, i resti del Bv.38 vennero abbandonati nel deserto tunisino, e nel tempo furono obiettivo di molti collezionisti, attratti dall’idea di potersi impossessare di un pezzetto della storia del cinema.
Dopo circa dieci anni, i resti del Bv.38 vennero distrutti definitivamente, nel 1991.
L’ala volante nella cultura popolare
Il Bv.38, contrariamente ad altri oggetti più iconici della saga, non ha contribuito molto all’impatto che i film di Indiana Jones hanno avuto.
Molto sfortunate furono infatti tutte le serie di modellini e action figures che avrebbero dovuto raffigurare il Bv.38, finendo inevitabilmente cancellate o addirittura mai approvate per la produzione.
Tuttavia, il Bv.38 contribuì a suo modo a rendere un pò meno oscuri gli aerei da cui prese ispirazione.
Prima dell’uscita del film nel 1981 infatti, aerei come l’Horten 229 erano virtualmente sconosciuti, se non a un ristrettissimo manipolo di storici specializzati.
Negli anni invece, specie con l’avvento dei primi giochi del genere simulatori di volo a inizio anni ’90, l’Horten 229 apparve in vari giochi, dai più recenti come “Wolfenstein: The New Order” del 2015 ad altri meno recenti come “Secret Weapons of the Luftwaffe” del 1990 o “Combat Flight Simulator 3: Battle for Europe”, del 2002.
Anche nella Tv si ebbe un rinnovato interesse per aerei simili, anche per la loro somiglianza con aerei più moderni come il B-2 Spirit.