Il Right Club.

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Negli anni immediatamente precedenti la Seconda Guerra Mondiale, un pò in tutta Europa, ci fu un notevole fermento di partiti fascisti prima e nazisti poi.

All’epoca in effetti il fenomeno era nuovo, non c’era il giustificato disprezzo che c’è adesso, tanto che nel 1934 moltii partiti fascisti addirittura tennero una conferenza internazionale, sullo stile di quelle tenute dai vari pariti comunisti.

Partiti fascisti sorsero un pò ovunque, dalle Camicie Blu in Irlanda all’Unione Nazionale in Norvegia, dalla Guardia di Ferro in Romania alla British Union of Fascists in Regno Unito, ma fu proprio nei futuri paesi Alleati che si vide una sorta di dilagare di partiti fascisti.

Specialmente in Regno Unito sorsero una vera e propria miriade di partiti fascisti.

Uno solo però di questi partiti raggiunse mai una pur minima possibilità di influenzare la politica inglese, il Right Club.

Origini

Archibald Maule Ramsay.

Il Right Club fu fondato nel maggio del 1939, a pochi mesi dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale, arrivò quindi parecchio tardi sulla scena rispetto all’origine del fascismo (nel 1922).

Il fondatore fu un parlamentare inglese del partito Unionista Scozzese, tale Archibald Ramsay, ossessionato dall’idea di un presunto “controllo ebreo” sulla vita politica ed economica inglese.

Ramsay arrivò a sostenere, che se non si fosse riusciti a eliminare detto controllo in maniera legale, allora lo si sarebbe eliminato con “l’acciaio”.

Mostrando il coraggio tipico dei fascisti, Ramsay però sostenne questo al riparo, fra altri fascisti, durante un incontro di un’altra organizzazione antisemita, la Nordic League, non certo fuori dove avrebbe potuto essere criticato.

Il Right Club non ebbe mai un gran seguito, contando circa 235 membri, che Ramsay annotò in un taccuino detto “Il Libro Rosso”.

D’altronde il Club non pretendeva di avere alcun seguito al di fuori di pochi “eletti”, atteggiandosi a élite illuminata, a differenza di altre organizzazioni fasciste come la British Union of Fascists di Oswald Mosley, che invece puntava alla mobilitazione popolare.

Anzi, vi fu una certa rivalità fra i due, vista l’inconciliabile differenza di metodo e origini.

La Guerra Fasulla (ottobre 1939-maggio 1940)

Detta anche “Strana Guerra” in Italia, “Drôle de guerre” (guerra farsa) in Francia, “Phoney War” (guerra fasulla) in Gran Bretagna, e “Sitzkrieg” (guerra seduta) in Germania, si tratta di un periodo iniziale della Seconda Guerra Mondiale, subito dopo la Campagna di Polonia, caratterizzato dalla completa immobilità del fronte occidentale, con le rispettive armate che essenzialmente si guardavano a vicenda da una trincea all’altra.

In questo periodo, il Right Club si era dato l’obiettivo di mantenere la Guerra Fasulla come tale, per poi poterla tramutare in una pace onorevole con la Germania.

Questo obiettivo era essenzialmente una prosecuzione dell’idea che il Club aveva, durante il periodo pre-bellico, della guerra contro Hitler, e cioè che la Gran Bretagna dovesse starne fuori o, idealmente, unirsi alla Germania.

Per raggiungere questo scopo, il Right Club cominciò a mettere in atto dei piani tanto stupidi quanto inefficaci.

Infatti, in completo contrasto con la natura aristocratica, elitista e settaria del club, si cercò il supporto popolare attraverso dei ridicoli manifesti, attaccati nottetempo per le vie dei quartieri ricchi di Londra, sui quali campeggiavano scemenze come “Questa è una guerra ebrea” e simili amenità.

Questi stratagemmi non portarono a nulla, se non ad attirare l’attenzione del servizio segreto inglese, il temuto MI5.

Tyler Kent

Se il Club si fosse limitato a sciocchezze come imbrattare i muri di Londra, di esso si parlerebbe più come di una bocciofila con tendenze antisemite, ma purtroppo la Fortuna è cieca, e il Club ne ebbe una dimostrazione parecchio lampante.

Nei primi mesi del 1940, mentre la Battaglia d’Inghilterra si intensificava, il futuro Primo Ministro inglese Churchill (ancora Primo Lord dell’Ammiragliato al momento) inviò vari messaggi al Presidente americano Roosevelt, per convincerlo della necessità di aiutare il Regno Unito contro la Germania nazista, a dispetto degli Atti di Neutralità che il Congresso americano aveva approvato per mantenere gli Stati Uniti fuori da una eventuale guerra europea.

Tyler Kent durante un’intervista nel 1982.
Morirà nel 1988, in Texas.

Questi messaggi prepareranno il terreno per un accordo, il “Destroyers for bases”, che avrebbe consentito alla Gran Bretagna di sopravvivere al massiccio attacco tedesco.

L’accordo era politicamente pericoloso per Roosevelt, perchè se fosse stato pubblicato avrebbe costretto Roosevelt a distanziarsi dalla Gran Bretagna (se non gli avesse pregiudicato addirittura la rielezione) per non subire lo scandalo della palese violazione degli Atti di Neutralità.

Questo scambio di messaggi passò, ovviamente fra le rispettive ambasciate, e nell’ambasciata americana a Londra agiva un certo Tyler Kent.

Kent era stato trasferito a Londra da Mosca, perchè si sospettava avesse simpatie comuniste.

Il sospetto però era falso, Kent era infatti incerto politicamente, e più tardi venne addirittura reclutato nel Right Club, dopo esser stato convinto da Ramsay sulle teorie del controllo ebreo della politica inglese.

Kent, che nell’ambasciata aveva la carica di impiegato alla cifratura, godeva dell’immunità diplomatica e venne incaricato da Ramsay di custodire il Libro Rosso.

Non solo, Kent infatti divenne fondamentale per il Club, in quanto Ramsay ne usò la posizione per cercare di pubblicare documenti relativi alla corrispondenza Churchill-Roosevelt, per sabotare lo sforzo bellico inglese e forzare una pace negoziata con Hitler.

Approfittando della sua posizione e della sua immunità diplomatica, Kent portò migliaia di cablogrammi e altri documenti in casa sua, con l’idea di consegnarli al Right Club.

Tuttavia, l’MI5, aveva già messo il Club, Ramsay e Kent sotto sorveglianza.

L’arresto e lo smantellamento.

Il 20 maggio del 1940, all’alba, l’appartamento di Kent fu perquisito, Kent stesso venne arrestato (dopo che, il 18 maggio, gli venne revocata l’immunità diplomatica dall’ambasciatore americano a Londra) e furono scoperti quasi duemila documenti rubati nascosti nel suo appartamento, assieme al Libro Rosso coi nomi di tutti i membri del Right Club.

Il Governo britannico andò nel panico.

Ramsay infatti non poteva essere arrestato, in quanto parlamentare, e se avesse pubblicato i documenti che Kent gli aveva passato sarebbe stata la rovina per lo sforzo bellico inglese.

Non solo, da poco in quel periodo la Norvegia aveva visto la presa del potere da parte del collaborazionista filo-nazista Vidkun Quisling, la quale somigliava parecchio come stile e tempismo a quello che Mosley e la sua British Union of Fascists sembravano sul punto di fare, inoltre la caduta di Belgio e Olanda e l’inizio dell’invasione della Francia facevano temere un’invasione del suolo inglese, bisognava trovare un modo di arrestare Ramsay.

Così il 22 maggio venne riformata una legge del 1939, la Defence Regulation 18B, che permetteva l’arresto senza accuse di chi fosse stato sospettato di essere un simpatizzante nazista.

La legge venne estesa, e uno dei primi arrestati fu Mosley, seguito a ruota da Ramsay il 23 maggio.

Il Right Club venne smantellato a suon di arresti, con un enorme riscontro positivo nell’opinione pubblica, che mal sopportava le paturnie fasciste del Club e dei suoi partiti simili.

 

Una fine appropriata, per un club di arroganti aristocratici antisemiti che credevano di aver rivelato fantomatiche trame ebree per il controllo del mondo.

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